Acqui terme è una città della provincia di Alessandria, lambita dal corso del fiume Bormida. Intorno è circondata dalle colline dell’Alto Monferrato, entrate da qualche anno nei siti patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Questa località è famosa fino dall’antichità per essere un’importante località termale, tanto che Plinio il Vecchio la indicò come una tra le più importanti del mondo romano. Aquae Statiellae divenne, infatti, in epoca romana, una delle città più importanti dell’attuale Piemonte e ancora oggi vanta un fiorente turismo legato alle cure termali. Oltre ai suoi numerosi monumenti in epoca romana, memoria della storicità di Acui Terme è anche il Museo Archeologico, nel punto più elevato Parco del Castello, nei pressi del quale sarà possibile avere anche una panoramica sulla città.
La parte storica di Aqui Terme si trova principalmente a est e a sud di Corso Italia, la via principale del centro cittadino e caratterizzata da una forma a "S".
La Bollente è la principale attrazione della città, situata in Piazza della Bollente, a est di Corso Italia. Si tratta di una sorgente di acqua sulfurea, che emana un vapore molto visibile. Le sue proprietà curative fanno sì che ci siano spesso lunghe file di abitanti e turisti a riempire i loro bicchieri. Per rendere la fonte più elegante, nell’ottocento venne costruita un’edicola in marmo su disegno dell’architetto Giovanni Cerutti. Da qualche anno viene illuminata ogni sera da luci di diverso colore; esse rendono la visione ancora più suggestiva, soprattutto d’inverno, quando alle luci si aggiunge il vapore prodotto dall’acqua a 74° C.
Sulla piazza è presente anche la Torre Civica. Questa è frutto di una sopraelevazione settecentesca di una porta medievale dell’antica cinta muraria ed è dotata di campana e altri congegni.
Passeggiando tra le vie di Aqui Terme, ci si imbatte facilmente in numerosissimi resti romani.
Tra loro i più interessanti sono il Teatro Romano in via Scatilazzi, a pochi passi dalla Bollente. Questi in realtà rivelano soltanto una piccola porzione della cavea che doveva essere di grandi dimensioni.
Alla fine di Corso Italia, si trova Piazza Italia, caratterizzata da una lunga fontana, di epoca moderna, la Fontana delle Ninfee. Non lontano da questa, in direzione sud, si trovano due siti interessanti di epoca rimana: la fontana romana e, ancora più a sud, la piscina termale romana.
Proseguendo ancora più a sud, a circa mezzo chilometro fuori dal centro storico, si trova un altro monumento storico, simbolo dell'ingegnosità della civiltà romana: l'acquedotto romano, risalente al primo o secondo secolo dopo Cristo e conservato in ottimo stato, situato in un posto ideale per passeggiate rilassanti lungo la sponda del fiume Bormida.
Molti dei reperti ritrovati nei siti citati sono conservati nell’appassionante Museo Archeologico, che permette di ripercorrere la storia del territorio acquese dall’età preistorica al medioevo. Il museo è ospitato all’interno del Palazzo Paleologi, un’antica fortezza medievale costruita in mattoni sulla collina che domina il centro città, a cui si accede dal Parco del Castello.
Non lontano dal Palazzo Paleologi, si trova la Cattedrale di Aqui Terme. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel X secolo da San Guido, patrono della città, è un bellissimo esempio di edificio romanico. In origine era a tre navate, poi aumentate a cinque nel settecento, e si riconosce facilmente dal suo inconfondibile porticato a tre arcate e il rosone. All’interno presenta delle notevoli decorazioni con stucchi dorati e affreschi tra cui spiccano il ricchissimo altare in stile barocco e il bellissimo trittico della Annunciazione del pittore catalano Bartolomeo Bermejo.
Altra chiesa di interesse storico è indubbiamente la Chiesa dell'Addolorata, chiesa di origine paleocristiana ricostruita nel X secolo in stile romanico, quando divenne abbazia benedettina. La sua peculiarità è quella di essere parzialmente al di sotto del piano viabile; infatti accedervi bisogna scendere una breve scaletta che ci riporta a quella che era l’altezza del terreno dieci secoli fa. La chiesa si trava in direzione opposta alla Bollente, rispetto a Corso Italia.