Spoleto è una città che colpisce a prima vista, con la maestosa Rocca Albornoz e il Ponte delle Torri, ben visibili dalla strada. Questi non sono gli unici simboli di questa città mediavale, che gode di una storia millenaria, essendo stato un importante centro anche in epoca romana. Ne danno testimonianza numerosi monumenti, come il Teatro Romano, la Casa Romana e l'Arco di Druso, in zona più bassa della città.
Il centro storico ha un notevole dislivello, come molti centri medievali umbri, ma la città offre numerose scale mobili che permettono di visitare tutti i monumenti più importanti con la minima fatica. Per non perdersi fra le varie salite, ci sono mappe nei pressi di ogni ingresso del comprensorio.
Dopo aver preso la scala mobile che porta alla parte alta della città, è possibile fare una passeggiata intorno alla Rocca Albornoz opppure visitarla. Invece, scendendo verso la parte urbana, si può immediatamente visitare il Duomo di Spoleto, percorrendo la famosa scalinata.
Appena fuori dal centro di Spoleto, sono di interesse storico anche la Chiesa di San Ponziano e la Basilica di San Salvatore, quest'ultima di origine longobarda, risalente del IV-V secolo dopo Cristo e Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
La Rocca Albornoz è stata l’edificio più importante voluto nel 1359 da Papa Innocenzo VI per riprendersi i territori del centro Italia. La fortezza prese il nome dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, il quale, su incarico del Papa, affidò a Matteo di Giovannello la direzione dei lavori.
Il castello rettangolare è difeso da sei torri, con due cortili all’interno: il Cortile delle Armi e il Cortile d’Onore. Tuttavia la Rocca fu costruita non solo come struttura difensiva ma anche come palazzo per accogliere ospiti illustri. Nei secoli è stata residenza dei rettori del Ducato, dei governatori della città e di diplomatici pontifici. L’ospite più celebre della rocca è stata Lucrezia Borgia, a cui pare sia dedicato il nome della Torre della Spiritata.
All’interno spicca il Salone d’Onore, l’ambiente più grande della Rocca che ospitava cerimonie e banchetti; da non perdere anche la “Camera Pinta”, con i suoi affreschi caratteristici. Oggi la Rocca ospita il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto: sui due piani sono distribuiti sia reperti del periodo ducale ma anche sculture e pitture dal periodo romanico al Rinascimento.
Il “Ponte delle Torri” collega il colle della Rocca Albornoz con Monteluco. In origine era un acquedotto romano, poi convertito in ponte in epoca medievale. Alto circa 80 metri, lungo 230 e realizzato in pietra locale, colpisce subito all'occhio per la sua prodigiosa struttura.
Ai due lati del ponte, ci sono la Rocca Albornoz e il Fortilizio dei Mulini. Questa torre, ormai diroccata, serviva per sorvegliare l’accesso al ponte dal lato di Monteluco. Fino a inizio XIX secolo, qui c’era anche un mulino che sfruttava l’acqua che arrivava da due acquedotti. L’acqua scorreva in un canale scavato sopra il muraglione che divide in due il ponte creando anche una strada pedonale.
Il Duomo di Spoleto viene introdotto da una magnifica scalinata, che, dalla parte alta del borgo, porta verso la Piazza del Duomo. Il duomo è costituito da un portico rinascimentale e da una facciata impreziosita da un superbo mosaico del Cristo benedicente di Sesterno e abbellita da due ordini di rosoni. Al fianco della chiesa si erge un alto campanile, ben visibile dalla parte alta della città. All’interno del duomo sono conservati diversi affreschi, tra cui il più significativo è l’ultima opera di Filippo Lippi, le “Storie della Vergine” tra il 1467 e il 1469. Nella navata destra si può vedere il monumento funebre di Filippo Lippi, opera commissionata da Lorenzo de’ Medici con iscrizione di Angelo Poliziano.
Con il Duomo alle spalle, sulla destra si incontra il Teatro di Caio Melisso, uno dei più eleganti d’Italia, costruito nel XVII secolo e dedicato al bibliotecario di fiducia dell’Imperatore Augusto, Caio Melisso. Accanto a questo troviamo la “Chiesa della Manna d’Oro” con un tamburo ottagonale alle spalle, costruita nel XVI secolo, come ringraziamento per la vittoria sui Lanzichenecchi che invasero Roma.
La Casa Romana fu scoperta dall'archeologo Giuseppe Sordini fra il 1885 e il 1886. Risalente al I secolo dopo Cristo, si ritiene che sia appartenuta a Vespasia Polla, madre di Vespasiano, che era nata a Norcia ed era proprietaria di molti beni nel territorio di Spoleto. Ha diversi ambienti e bellissimi pavimenti in mosaico, quasi intatti.
La Casa Romana fa parte del complesso del Palazzo Comunale, che il restauro del 2007 ha arricchito di opere d’arte provenienti dalla ex Pinacoteca Comunale. Il palazzo fu costruito in epoca medievale, ma è stato, in gran parte ricostruito nel XVIII secolo, a causa terremoto del 1703 che lo ha danneggiato seriamente. Come testimonianza della sua origine medievale, è rimasta solo la torre, risalente al XIII secolo.
All'interno del palazzo, è consigliabile una visita alla Sala dei Duchi, con nel soffitto i ritratti dei più importanti duchi longobardi di Spoleto, e alla Sala Caput Umbriae, per le sue decorazioni. Il palazzo ha anche una cappella interna dedicata a San Ponziano, santo vissuto nel II secolo e patrono di Spoleto.
Proseguendo la strada in discesa dal Palazzo Comunale, ci si affaccia a Piazza del Mercato, una delle piazze più importanti di Spoleto, luogo di ritrovo e di interesse storico. Chiamata anche Piazza del Foro, qui c'era il mercato sin dall'epoca romana. Testimonianza dell'antichità della piazza è anche l'Arco di Druso e Germanico (o semplicemente Arco di Druso), risalente al I secolo dopo Cristo e ben visibile dalla piazza lungo la via principale. Si tratta di un arco in onore di Druso Minore e di Germanico, figli dell’imperatore Tiberio.
Altro monumento che risalta agli occhi è la Fontana di Piazza, risalente nel XVIII secolo e chiamata anche "Fontana con l'orologio" per un caratteristico orologio sopra di essa. Precedentemente lo spazio era occupato dalla chiesa romanica di San Donato, da tempo abbandonata, della quale oggi restano solo gli archi e le campate nella attigua Via dei Duchi, occupate da negozi dall'aspetto medievale.
Costruito nel I secolo a.C., il Teatro Romano conserva ancora 27 scalinate per gli spettatori, il palcoscenico e lo spazio riservato all’orchestra e al coro con i pavimenti ancora colorati. Il Teatro Romano è ancora attivo e talvolta ospita gli spettacoli e i concerti organizzati.
Nel corso dei secoli sulla scena furono costruiti il Monastero di Sant’Agata e il Palazzo Corvi. Il primo ospita attualmente il Museo archeologico nazionale di Spoleto, dedicato principalmente a ritrovamenti archeologici di epoca romana fino al IV secolo dopo Cristo. Il percorso termina con la visita all'interno del Teatro Romano.
La Chiesa di San Ponzano si trova nella parte bassa di Spoleto, poco fuori dal centro storico, dove può essere comodo parcheggiare per raggiungere la scala mobile del centro cittadino.
Dedicata a San Ponziano, patrono e martire della città, è una importante chiesa medievale del XII secolo, che presenta una bellissima cripta con numerosi affreschi di valore. Tuttavia, essendo fuori dal centro cittadino, non gode ancora di molto turismo.
Non distante dalla Chiesa di San Ponziano, in direzione opposta rispetto al centro cittadino, c’è la Chiesa di San Salvatore, patrimonio UNESCO per essere uno dei luoghi del potere longobardo in Italia, risalente al IV-V secolo dopo Cristo. La sua origine è funeraria, perché fu costruita in onore del martire San Concordio, sepolto lì vicino. Successivamente, nel 814, acquisì il nome "San Salvatore", in seguito ad una ristrutturazione eseguita in quella data, denominazione comune per le chiese di quell'epoca. La chiesa ha tre navate ed è ormai spoglia di tutto, tranne gli stucchi in controfacciata ed alcuni elementi dell’apparato pittorico nell’abside. Ciò non l’ha privata dell’atmosfera che la rende straordinariamente bella e scenografica.