La Cascata delle Marmore è la cascata artificiale più alta d'Europa e tra le più alte del mondo, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 metri suddiviso in tre salti. Il nome deriva dai sali di carbonato di calcio presenti sulle rocce e simili a marmo bianco. La sua spettacolarità è tale da formare arcobaleni in più punti per la rifrazione delle gocce circostanti con la luce solare.
Ci sono sei itinerari di varia difficoltà, di cui i primi quattro a pagamento. Particolarmente bello è il secondo sentiero, che offre numerose prospettive ravvicinate sulla cascata. È consigliabile l'uso dell'impermeabile per chi non volesse bagnarsi.
Le cascate delle Marmore fanno parte del parco fluviale del Nera e si formano dalla confluenza del fiume Velino nel fiume Nera, partendo dal lago di Piediluco. Nel 271 a.C. i romani iniziarono gli scavi del canale, su cui far confluire tutte le acque della palude che copriva l’attuale piana reatina, portandole verso il ciglio della rupe di Marmore. Nei secoli successivi, la cascata subì ulteriori modifiche e canalizzazioni, che ne hanno determinato l’attuale aspetto.
Oggi la Cascata è a flusso regolato e, a orari stabiliti, viene aumentata la portata di acqua, per offrire uno spettacolo unico ai visitatori. Parte dell’acqua viene utilizzata per la produzione di energia idroelettrica. La Cascata si può vivere attraverso su sentieri immersi in una vegetazione rigogliosa.
In serata, si consiglia una cena rilassante a Piediluco, il cui lago dà origine alle cascate.
I sentieri escursionistici nei dintorni delle Cascate delle Marmore permettono di vedere la sua spettacolarità da numerose prospettive. Il sentiero 4 consente una visuale diretta e alla stessa altezza della cascata, partendo dalla parte opposta alla strada asfaltata, mentre gli altri sentieri sono nei pressi della cascata."Belvedere Superiore" è la parte superiore della cascata, mentre"Belvedere Inferiore" è la parte inferiore.
Sentiero 1: “Antico passaggio”
Il sentiero 1 è un percorso impegnativo, lungo poco meno di un chilometro con un dislivello di 150 metri, ed è l’unico che porta nella parte superiore delle cascate. Lungo il percorso potrete ammirare le grotte naturali e percorrere un tunnel che conduce al Balcone degli Innamorati, proprio sotto il primo salto della Cascata. Nella parte superiore si trova la “Specola”, una piccola torre panoramica fatta erigere nel 1781 da Papa Pio VI.
Sentiero 2: “Anello della Ninfa”
Il sentiero 2 è un percorso semplice e breve che conduce nel cuore delle Cascate, tramite un sistema di scale e passerelle in legno. Le varie visuali sia panoramiche sia ravvicinate, con l'aggiunta di arcobaleni visibili da più punti, lo rendono uno dei più emozionanti.
Sentiero 3: “L’incontro delle acque”
Il sentiero 3 è un altro percorso con un basso grado di difficoltà e davvero incantevole. Questo sentiero vi condurrà nella parte bassa della cascata fino a raggiungere il letto del fiume Nera. In questa zona, per la pressione con cui l’acqua precipita sui gradoni intermedi, si è creato un habitat particolarmente ricco di vegetazione.
Sentiero 4: “La maestosità”
Conosciuto anche come il sentiero di Pennarossa, il sentiero 4 è l'unico percorso che sale sulla collina opposta alla Cascata delle Marmore. Qui la potrete ammirare da due balconi su altezze differenti, per una visuale da cartolina.
Sentiero 5: “La rupe e l’uomo”
Il facile percorso 5 è lungo circa un chilometro, con partenza dal Belvedere Superiore, ha un andamento pianeggiante e si sviluppa sul ciglio della rupe di Marmore, offrendo panorami mozzafiato.
Sentiero 6: “I leggi sapienti”
Il percorso 6 è di circa 2 chilometri e collega il Belvedere Inferiore a quello Superiore ed è adatto a escursionisti esperti, attrezzati con scarpe da trekking perché presenta un fondo sconnesso e a tratti ripido e bagnato. Parte in prossimità del parcheggio principale.
Sulle origini della cascata c'è una leggenda, solitamente raccontata dallo Gnefro. Una creatura fatata, una ninfa di nome Nera, si innamorò del giovane pastore Velino. Per i due era difficile frequentarsi perché appartenevano a due mondi troppo diversi. Giunone, infuriata, trasformò la ninfa Nera in un fiume perché aveva trasgredito le regole che non consentivano l'amore con gli esseri umani. Velino si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore credendo che Nera stesse annegando in quelle acque che prima non c'erano. Giove, per evitargli morte certa, durante il volo lo trasformò in acqua, così da salvarsi e ricongiungersi con Nera per l'eternità.